Non basta la riduzione di un terzo che tiene conto anche dei metri quadrati da destinare a Silicon Box 14 Ottobre 2024 alle 07:00
Logistica, è battaglia: a Novara fa discutere l’espansione del Centro intermodale merci
Chi arriva a Novara, da qualunque direzione, già oggi prima di scorgere il profilo della Cupola antonelliana si trova di fronte distese di giganteschi capannoni. Otto poli logistici attivi in un’area di circa 100 chilometri quadrati intorno alla città, un territorio da anni ai primi posti in Piemonte per il consumo di suolo. Più altri tre già approvati e in arrivo. E un quarto ancora in progetto, enorme: quasi un milione di metri quadri per raddoppiare il Cim, il Centro interportuale merci, espandendolo verso Ovest con quattro capannoni da 242 mila metri quadri coperti a ridosso della frazione Pernate di Novara, e verso Nord, con un’area di parcheggio Tir da 152 mila metri quadri.
Contro quest’ultimo progetto, denominato «Novara Ecologistica», da anni si battono le minoranze di centrosinistra e due associazioni, il Comitato per Pernate e I Fontanili, che hanno presentato anche due ricorsi al Tar ancora in attesa di essere discussi. Non vogliono saperne di altri capannoni destinati a inghiottire decine di ettari di risaie e cementificare un’area più estesa dell’intero abitato della frazione di 3.400 abitanti.
Per «Novara Ecologistica» ora è arrivata un’importante battuta d’arresto: la realizzazione richiede un accordo di copianificazione tra Regione, Provincia e Comuni di Novara e di Galliate, quest’ultimo coinvolto in quanto confinante. A giugno le elezioni hanno sancito un ribaltone, consegnando Galliate al centrosinistra. E il sindaco Alberto Cantone, come promesso in campagna elettorale, il 30 ottobre porterà in Consiglio comunale una delibera di non approvazione dell’accordo. Non sarà la pietra tombale sul progetto, ma ne rallenterà e complicherà parecchio l’iter, che dovrà ripartire da capo.
Nel frattempo l’arrivo a Novara annunciato a giugno di Silicon Box, fabbrica di chiplet, componenti fondamentali dei microprocessori, che sarà realizzata da un gruppo di Singapore e richiederà una variante per altri 600 mila metri quadri, ha indotto il sindaco Alessandro Canelli a valutare una riduzione di Novara Ecologistica, che dovrebbe essere del 30% circa. Dei recenti sviluppi si discuterà oggi in commissione consiliare urbanistica.
Al momento a Novara sono attivi i poli logistici del Cim, con il suo terminal intermodale, di Agognate (Amazon e un altro terminal) e di Sant’Agabio, mentre sono in corso i lavori per il primo comparto di un ulteriore mega-insediamento da 885 mila metri quadri nella zona di corso Vercelli e un altro è già stato approvato in strada Biandrate. Nei dintorni a Trecate c’è il polo Kering, due capannoni su un’area di 400 mila metri quadri, mentre un altro è già stato approvato nei pressi della frazione San Martino, poi ci sono quello recente di Cameri, quello di Romentino e quelli, estesissimi, di Biandrate e San Pietro Mosezzo.
claudio bressani - La Stampa 14 Ottobre 2024 alle 07:00
Il Comitato per Pernate, sostenuto da tutto il centro-sinistra, PD, Movimento 5 Stelle, Comitati di Cittadini e Pernatesi...
(...)
🙋 È stato sottolineato che l' azione legale, anche in caso di sconfitta o di ricorso della controparte, non eserciterà effetti risarcitori da parte dei sottoscrittori, ma si fermerà alle spese processuali di cui già si tiene conto. Inoltre l' azione non si esercita nei confronti di un' autorizzazione a costruire, ma nei confronti di una PROCEDURA AMMINISTRATIVA.
A breve diffonderemo il volantino predisposto per informare e per raccogliere i fondi necessari a istruire la pratica.
🙏Grazie a tutti gli intervenuti
🙏Grazie a tutti coloro che ci sostengono.
🙏Grazie in particolare al Consigliere regionale Domenico Rossi, al Consigliere comunale Pirovano, al Consigliere Comunale Renna, che anche ieri hanno fatto sentire la loro preziosa presenza e interessamento alla vicenda di Pernate.
Uniti per Pernate 💪 @tutti Alessandro Basile PRESA DIRETTA Comitato Dnt Appello Tutela Ambientale Grazia Alemanni... ecc.
Una maldestra provocazione che non trova alcuna reale "emergenza", nè "urgenza"... per agire in tal modo prepotente e incurante dei Cittadini.
Ieri sera, 21 Marzo 2024, nella sala consigliare dell' ex Comitato di Quartiere, l' assemblea pubblica, fra cui buona parte dei sottoscrittori del primo Ricorso al TAR del marzo 2023, ha dato mandato al Comitato per Pernate di procedere al Ricorso contro la Delibera della Giunta Regionale n. 2-8249 del 7/3/2024. Garante dell' operazione, come lo scorso anno, sarà l' Associazione I Fontanili di Pernate O.d.V.
➡ Argomenti trattati:
✅ 1) Illustrazione della Delibera Regionale che prevede la sottoscrizione dell'accordo di programma da parte dei soggetti istituzionali, fra cui Comune di Novara, Provincia di Novara, Comune contermine di Galliate, ecc. La sottoscrizione dell' accordo è in sostanza il consenso al Piano Strategico presentato da Develog4 e CIM SPA per lo sviluppo del cetro logistico a ridosso dell' abitato di Pernate. Entrambi soggetti privati a cui è stato assegnato un obiettivo pubblico (?)
✅2) Azione legale da parte dello stesso professionista che ha istruito il primo ricorso
✅3) Domande del pubblico
✅4) Azioni nel breve
✅5) Sit in e presenza Gazebo informativo in piazza a Pernate a partire dal prossimo sabato mattina; in piazza Duomo nel pomeriggio; in piazza a Galliate dalla prossima settimana.
✅6) Modalità di sottoscrizione, raccolta fondi, raccolta documentazione, ecc.
<<= (continua)
All'odg della pubblica assemblea:
Ricorso al TAR contro la Delibera regionale. Situazione e dettagli.
Azioni informative e illustrative
Raccolta fondi per il ricorso, modalità.
Adesioni personali e nominative al Ricorso legale.
Programma sit in a Pernate e Novara:
prossimi sabati a partire dal 23. Piazza di Pernate e Piazza Duomo a Novara
Altre iniziative - Proposte del pubblico
Collaborazioni con altri gruppi e associazioni ambientaliste e di tutela del territorio.
Le rinnovabili occupano meno suolo delle fossili e non lo rendono irreversibile.
📰Articolo completo (sotto)
📺 Il servizio del TG1 ...
📺 Video estratti da Ispra e da "Consumo suolo"
📰Articolo dal "Corriere di Novara" - (di: Manuela Cicirello)
“Il suolo è una terra di conquista”
Novara è la città più cementificata del Piemonte, che è quinto in Italia per consumo di suolo
Visualizzate l’alluvione in Toscana, quella in Emilia Romagna e quella a Senigallia. Eventi improvvisi? Non proprio.
Martedì scorso, in occasione della giornata mondiale del suolo, all’Arengo del Broletto, si è tenuto un convegno per analizzare la situazione del consumo di suolo in Italia.
L’evento è stato organizzato dall’Associazione La Torre-Mattarella che svolge attività di antimafia sociale. Il presidente dell’Associazione, Roberto Leggero, ha presentato l’evento raccontando come la mafia sia presente sul nostro territorio e di come ci siano numerosi reati ambientali, per la maggior parte riguardanti i rifiuti e il cemento, che impattano sul suolo.
Le calamità naturali menzionate poco sopra sono eventi sì eccezionali, ma non imprevedibili, come ha evidenziato il professore di pianificazione e progettazione urbanistica Paolo Pileri, che ha avvertito: “Il suolo è una terra di conquista e gli eccessi di urbanistica distruggono per sempre i suoli. Il suolo è la risorsa più fragile e più in pericolo di tutte”.
Il professore ha poi citato una frase emblematica tratta dal film “Le mani sulla città” (diretto da Francesco Rosi, del 1963, lo stesso anno in cui ha vinto a Venezia il Leone d’oro) che recita: “Guarda noi cosa faremo, volumi, edifici, capannoni e strade al posto di quella squallida estensione di terreno”.
Nonostante siano trascorsi 60 anni il tema è ancora attuale. Anche nel linguaggio quotidiano diciamo comunemente che costruendo sopra ad un terreno, esso acquista valore. E invece, in realtà, non è così. Infatti, costruendo continuamente, il suolo perde la capacità di assorbire acqua e questo aumenta la probabilità di alluvioni. Inoltre le temperature tendono a salire, rendendo le giornate sempre più calde.
Il suolo è spesso solo 30 cm e ci vogliono 2000 anni per crearne 10 cm. La biosfera, in cui viviamo, è spessa 20 km, perciò il suolo è solo lo 0,0015%. Ma questa percentuale produce il 95% del cibo, il 99% di tutte le calorie e racchiude il 30% di tutta la biodiversità. Ecco perché è così importante prendersene cura.
La compensazione è la soluzione? Per Pileri è l’ultima spiaggia di un processo molto serio che però non c’è per mancanza di condizioni culturali. Prima di tutto occorre ridurre e mitigare i progetti urbanistici. Questo perché esiste un ecosistema che coinvolge piante, suolo, batteri e funghi e che sequestra buona parte della CO2. La qualità dell’aria dipende dal suolo. Per questo va protetto l’intero ecosistema e non basta piantare alberi per compensare la cementificazione.
In Italia sono stati consumati 7.075 ettari in un solo anno, mandando in fumo un deposito di 2,6 milioni di tonnellate di CO2 e interrompendo per sempre ogni attività di sequestro a favore di attività emissive. Per compensare questa perdita si dovrebbero piantare 5,2 milioni di aceri e aspettare 100 anni.
Il nostro territorio ha conquistato al riguardo dei record tutt’altro che positivi. Il Piemonte è la 5° regione per consumo di suolo e la provincia di Novara è la più cementificata della regione. L’11% della provincia è totalmente cementificato. La sola città di Novara in un anno ha consumato 28 ettari di terreno, mentre la provincia ha consumato 99 ettari. Il consumo di suolo sta vedendo un’accelerazione preoccupante, grazie anche all’espansione della logistica.
Nel nome della riduzione della disoccupazione, la logistica consuma sempre più terreno. Ma per Pileri, si tratta solo di trasferire posti di lavoro, invece che crearne di nuovi. Bisognerebbe dunque sforzarsi di produrre posti di lavoro in altri modi, come avviene in Germania per esempio, dove il cicloturismo ha generato più di 300.000 posti per 9 miliardi di indotto all’anno.